RETE UNICA – di ieri la notizia che CDP ha pronta l’offerta da 15miliardi per TIM, il titolo tim affossa con un -4% perchè il mercato non gradisce. Lobbisti in azione, primo tra tutti Bisignani che con una lettera al Il Tempo scrive “Scannapieco (CDP) è un incapace in preda a un delirio di onnipotenza”. Può permettersi di scriverlo impunemente perchè evidentemente conosce molti scheletri nell’armadio e così altri trend. Offese incrociate anche al AD di Openfiber. Stesso tenore.
Intanto il Sole intervista IANNETTI Ex Ericsson ora alla guida del Polo Strategico Nazionale cloud PA. Sono pronti. Il programma: E’ partita la fase operativa di realizzazione del Polo strategico nazionale, gestito dalla societa’ di progetto omonima partecipata da Tim (45%), Leonardo (25%), Cdp (20%) e Sogei (10%). L’obiettivo, spiega in un’intervista al Sole 24 Ore l’amministratore delegato della societa’ di progetto, Emanuele Iannetti, ex ad di Ericsson Italia, e’ quello di “mettere a punto, entro dicembre 2022, tutta l’infrastruttura dei servizi offerti dal Psn”. I tre anni successivi, prosegue, “saranno dedicati alle sottoscrizioni dei contratti con le stesse pa. E la prima meta e’ avere almeno 280 amministrazioni migrate nel Psn entro il terzo trimestre del 2026, in linea con il target fissato dal Pnrr. E anche altre Pa locali, fuori dal conteggio delle 280, potrebbero migrare”. L’obiettivo del progetto “che si snoda assieme ad altre iniziative previste nel Pnrr, e’ di portare il 75% delle amministrazioni italiane a utilizzare i servizi cloud entro il 2026”.
Ieri Meloni ha dichiarato che il PNRR è in ritardo e Draghi ha ribattuto che non è così altrimenti l’Europa non avrebbe mandato i soldi. La polemica è stata enfatizzata su tutti i giornali. Si può dire obiettivamente che i soldi sono arrivati per i piani di avanzamento di carta, ossia i bandi hanno prodotto vincitori e noi lo sappiamo bene, ma sappiamo pure che i costi energia e come sono stati sviluppati (es. gap founding) creeranno a breve problemi. Già a monte c’era il problema della carenza manodopera specializzata. Openfiber ieri si è apprestata a dire che loro sono partiti con il piano italia un giga. Il che è anomalo perchè il piano prevede prima che l’operatore realizzi l’infrastruttura che ha pubblicato in fase di mappatura con i soldi suoi, poi fa gap founding con Infratel e completa il rilegamento.
Sembrerebbe Alessandro Morelli (Lega) il prossimo Ministro Innovazione. Da parlamentare si è speso su rete unica (rassegnandosi). Ha partecipato ad attività di “cucina” per l’elezione del garante privacy. Ha avuto deleghe ANAS da sottosegretario ai Trasporti (quindi conosce tante belle cose pure sugli investitori che ritroviamo nelle TLC). Il suo capitolo di PNRR l’ha seguito. E’ intervenuto anche in  materie cybersicurezza. E’ stato presidente della commissione trasporti e TLC ed è stato consigliere comune Milano.
DOPPIA TENAGLIA 5G/CSP – il modello che si sta imponendo in America è una partnership tra operatori telco 5G e cloud providers hyperscaler per farsi gestire la rete, standardizzare e ridurre i costi. Dall’altro lato ci sono nuovi rischi di sicurezza per questo modello. Specialmente se applicato a reti private.